domenica 7 febbraio 2010

DISINFETTANTI: CLORO ED I SUOI COMPOSTI

Cloro ed i suoi composti

Gli ipocloriti, i disinfettanti clorati più usati, sono disponibili in forma liquida (ipoclorito di sodio) e solida (ipoclorito di calcio, sodio dicloroisocianurato). Hanno un ampio spettro di attività antimicrobica, sono poco costosi e agiscono rapidamente anche se l'alta corrosività, l'inattivazione da parte di materiale organico e la relativa instabilità ne limitano l'uso in ospedale. L'ipoclorito deve il suo effetto alle concentrazioni di acido ipoclorico indissociato; la sua dissociazione a forme meno battericide dipende dal pH: più aumenta (e si formano ioni di ipoclorito), più diminuisce l'attività. Va evitato il contatto dell'ipoclorito con la formaldeide, che può dar vita a sostanze cancerogene; la miscela di ipocloriti con acidi origina gas tossici. Un composto che libera cloro è la cloramina T: trattiene il cloro più a lungo dell'ipoclorito e ha un effetto battericida più prolungato. Sono stabili anche le compresse di dicloroisocianurato di sodio: a parità di contenuto di cloro l'attività microbica delle soluzioni ottenibili è superiore all'ipoclorito. Il meccanismo di azione del cloro libero non è ancora chiaro: sembra inibire alcune reazioni enzimatiche della cellula, denaturare le proteine e inattivare l'acido nucleico. Agisce in pochi secondi, anche a basse concentrazioni e in assenza di materiale organico, sui micoplasmi (25 ppm) e sui batteri vegetativi (< 1 ppm), mentre contro il Micobatterio della Tbc occorrono concentrazioni più elevate (1000 ppm). La candeggina domestica contiene il 5,25% di ipoclorito di sodio o 52.000 ppm di cloro; una diluizione di 1:1000 di candeggina dà una concentrazione di 50 ppm di cloro; una di 1:50 dà circa 1000 ppm. Una concentrazione di 100 ppm uccide il 99,9% delle spore di Bacillus Subtilis in 5 minuti e i miceti in meno di un'ora; concentrazioni di 200 ppm di cloro inattivano svariati virus in 10 minuti.Nonostante i dati sull'attività del diossido di cloro contro il bacillo tubercolare e come battericida, fungicida, sporicida e virucida, il prodotto è stato ritirato dal commercio nel 1976 perché provocava perdite (con conseguente migrazione dei batteri) nella membrana di dialisi. Le soluzioni di cloro inorganico sono utilizzate per disinfettare superfici e pavimenti o per decontaminare schizzi di sangue (diluizioni 1:10 o 1:100 di ipoclorito di sodio al 5,25%). L'ipoclorito è inattivato da materiale organico: per ottenere l'effetto disinfettante la superficie va decontaminata e poi pulita prima della successiva applicazione di ipoclorito. La decontaminazione dei manichini per la rianimazione cardiopolmonare richiede 500 ppm di cloro per 10 minuti. Il cloro è raccomandato anche per il trattamento delle acque: clorando l'acqua di un ospedale è stata rilevata una forte riduzione (dal 30 all'1,5%) della concentrazione di Legionella e l'arresto dell'epidemia. Le soluzioni di ipoclorito in acqua di rubinetto con un pH di 8 o superiore sono stabili per circa un mese, a temperatura ambiente (23 °C) e in contenitori chiusi di plastica opaca; nei contenitori (aperti o chiusi) di polietilene i livelli di cloro libero si riducono del 40-50%. Per disporre di una soluzione di 500 ppm dopo un mese è perciò opportuno preparare una soluzione che contenga inizialmente 1000 ppm. Le soluzioni in bottiglie di vetro scuro non si modificano.

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