mercoledì 28 settembre 2011

Dal DDL sul governo clinico cancellata la libera professione NURSING UP CATANIA Calogero Coniglio NURSING UP UNICO SINDACATO INFERMIERISTICO RAPPRESENTATIVO IN ITALIA

Notizia ASCA: la CGIL ha richiesto di eliminare dal nuovo testo DDL sul governo clinico, tutta la parte riguardante la deriva della libera professione, cancellando quelle norme che consentivano la libera professione agli Infermieri. E' stato compiuto un errore enorme, forse sotto la spinta degli interessi corporativi da parte delle solite baronie che fanno egemonia nel comparto della salute, forse per una scellerata quanto improvvida inversione di rotta politica, quello che accade oggi è che del testo del DDL precedente è stata cancellata tutta la parte relativa alla libera professione. Parliamo proprio dei contenuti sui quali Nursing Up aveva tanto lavorato riuscendo, anche dopo numerosi incontri con il relatore del DDL l'On.le Di Virgilio, a leggere un testo dove finalmente veniva normata la possibilità, per gli Infermieri ma anche per le altre professioni sanitarie non mediche, di svolgere la libera professione anche se titolari di un rapporto di pubblico impiego. Poi sono cominciati i ripensamenti e il documento originario poco a poco è cambiato, ma si sa questa è la politica. Dobbiamo anche dire che le ultime versioni del DDL ci piacevano poco, soprattutto dopo l'introduzione di tutta una serie di limitazioni e discrezionalità regionali. Ma portare avanti un provvedimento di tale spessore avrebbe rappresentato un passo importantissimo per noi Infermieri, perchè pur riconoscendo tutte le riserve possibili sulle modifiche sopraggiuntive in itinere, avremmo comunque visto affondare un cuneo di equità nell'attuale diritto positivo che paradossalmente riconosce esclusivamente ai medici una deroga a quel principio generale che vieta a tutti i pubblici dipendenti di prestare la propria opera in favore di terzi. Solo per curiosità, ci piacerebbe sapere cosa ne pensa la CGIL del fatto che dopo le ultime modifiche al DDL, i medici pubblici potranno comunque continuare in qualche maniera a svolgere la libera professione, mentre tutti gli altri dipendenti dovranno subire ancora le limitazioni previste, sotto la forza caudina di un divieto di concorrenza (quello relativo agli impiegati pubblici), che talvolta non ha proprio alcuna ragion d'essere. Ma un tempo non veniva applicato un principio di equità fondamentale che vietava comportamenti sperequativi tra dipendenti dello stato? A questo punto, per il bene delle professioni sanitarie non mediche auspichiamo che il DDL del quale parliamo arresti al più presto possibile la sua corsa e questo chiederemo alla politica.
Calogero Coniglio
NURSING UP IL SINDACATO DEGLI INFERMIERI ITALIANI - UNICO SINDACATO INFERMIERISTICO RAPPRESENTATIVO IN ITALIA – FONTE NAZIONALE

Nessun commento:

Posta un commento